Sebastia e la Palestina (missione 2012/2013)






Nel 2012/2013 ho diretto una breve missione archeologica a Sebastia, in Palestina, collaborando con i colleghi di Al Quds University e con la cooperazione italiana nei Territori.

Sebastia (Palestina) è l’antica Samaria della tradizione biblica, poi città romana (Sebaste), bizantina, islanica, crociata (Casalis Sancti Johannis) e ancora islamica (Sebastiya). Si tratta di un centro pellegrinale di prima importanza per la presenza della tomba di San Giovanni Battista (che per l’Islam è il profeta Yahia). Testimoniata dalle fonti paleocristiane e menzionato negli itinerari dei pellegrini dal XII fino alla fine del XVII secolo. Sebastia è anche un sito archeologico mal conservato e piuttosto abbandonato a se stesso.

L'obbiettivo del progetto era individuare i limiti e le tracce archeologiche, monumentali e materiali dell'occupazione d'età islamica, crociata e cristiana (XI-XIII secolo) a Sebastia e nel suo territorio. Il breve survey archeologico fu anche esteso a diversi siti della valle di Sebastia, posti sulla direttrice viaria tra Gerusalemme/Nablus e Jenin. Il progetto prevedeva anche la realizzazione di un itinerario di visita virtuale alla città, curato da Roberto Frasca, per conto di ETT.

Come (talora) accade, il progetto ebbe precoce termine, soprattutto per la difficoltà di condividere effettivi obbiettivi scientifici e per problemi più "politici" con il mondo della cooperazione italo/palestinese. Potevo proseguire, insistere, ma decisi di troncare la collaborazione e chiudere il progetto.

Ho sempre avuto il dubbio di essere stato coinvolto in un gioco tra le parti, senza avere sufficiente esperienza ed elementi per capire le regole, e interpretando (probabilmente) il ruolo dell'utile idiota. Per questo, ricordo molto più volentieri gli studenti, le serate a parlare, le persone incontrate, i luoghi, il cibo e l'ospitalità delle persone comuni.

Non ho mai pubblicato nulla dei dati raccolti, anche perché fu veramente un survey preliminare. Il video montato da Roberto Frasca raccoglie indubbiamente la parte più positiva ed emotiva dell'esperienza.

Mi piacerebbe tornare, non come archeologo, come semplice viaggiatore.

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